Se guardiamo indietro nella millenaria storia dell’uomo possiamo vedere come essa sia composta da ere. Da quella del fuoco a quella del ferro, da quella del bronzo a quella industriale fino a alla attuale, ovvero quella di internet.
La rivoluzione del web infatti, nata inizialmente come una curiosa novità, può essere tranquilla iscritta nelle scoperte che hanno segnato l’esistenze dell’uomo, tanto che dopo di esso niente sarà come prima, come per la scoperta del ferro o lo sviluppo dell’industria.
Negli ultimi anni la rete ha radicalmente cambiato i nostri usi, tempi di vita, modi di lavorare e soprattutto di rapportarci con le persone.
Questo poi naturalmente è solo l’alba della nuova era, visto che il fenomeno è dell’ultimo decennio e sarà destinato a sconvolgere la nostra vita futura ma ancor di più quella dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Una vita diversa
Ciò che è innegabile è che la nostra vita negli ultimi anni sia cambiata, e questo è tutto merito, o demerito in base ai punti di vista, del web. Stando comodamente seduti a casa nostra davanti al pc, ma anche in giro o in macchina o in treno grazie a tablet e smartphone, possiamo ormai tranquillamente fare di tutto.
Si può controllare se il proprio figlio è andata a scuola o che voti abbia preso grazie al registro elettronico, si possono prenotare visite, informarsi, comprare qualsiasi cosa, provare a giocare in borsa con il forex online, guardare telefilm, film o eventi sportivi ma, soprattutto ci sono social network.
Se tutte le grandi novità della rete hanno in qualche modo cambiato i nostri abituali modi di vivere, i social invece hanno portato un’altra rivoluzione, ovvero quella di un nuovo modo di comunicare e di rapportarsi con le persone. I confini sono abbattuti, foto, tag, hashtag, video, frasi e fiumi di parole ormai hanno sostituito i vecchi canali di comunicazione.
Con Whats App i vecchi sms sono superati ed in pratica ci rende sempre ognuno connesso alla nostra rubrica del telefono. Twitter è ormai diventato una sorta di grossa agenzia di stampa mentre Facebook è semplicemente la nuova piazza dove tutti si mettono in vetrina, cosi come Instagram.
Essere sui social naturalmente non è, per fortuna, un fattore necessario ma è forte il senso di esclusione che si ha quando si è fuori da questo mondo, una scelta anacronistica ma che ancora, finchè non diventerà necessario, può essere tranquillamente fatta.